L’amministrazione Obama ospita una delegazione di Fratelli Musulmani egiziani

Il Dipartimento di Stato americano ha ospitato a gennaio una delegazione di leader legati ai Fratelli Musulmani per un incontro sulle eventuali misure di opposizione nei confronti del governo del Presidente Abdelfattah al-Sisi.

Un membro della delegazione allineato con i Fratelli Musulmani, un giudice dell’Egyptian Revolutionaty Council, tale Waleed Sharaby, è stato immortalato in una foto davanti alla bandiera americana e al logo del Dipartimento di Stato.

Nella delegazione erano presenti anche Gamal Heshmat (esponente dei Fratelli Musulmani) e Abdel Mawgoud al-Dardery (membro dei Fratelli Musulmani ed ex parlamentare).

Un altro membro della delegazione, Maha Azzam, ha confermato durante un evento di martedì 27 gennaio tenutosi al Center for the Study of Islam and Democracy (CISD) che l’incontro al Dipartimento di Stato è stato “fruttuoso”.

E’ evidente che la visita della delegazione ha dei chiari obiettivi:

1- Organizzare il movimento dei Fratelli Musulmani negli Stati Uniti per influenzare le comunità islamichee arabe locali

2- Ottenere il totale e incondizionato supporto dell’amministrazione Obama per contrastare il governo di Abdelfattah al-Sisi, appoggio già ottenuto nell’estate del 2013 quando gli Stati Uniti si rifiutarono di riconoscere il movimento popolare che ha portato alla caduta del regime islamista.

3- Fare lobbying all’interno del Dipartimento di Stato (cosa che già fanno in Europa)

L’esperto di terrorismo, Patrick Poole, ha dichiarato che “l’incontro potrebbe essere un segnale che l’amministrazione Obama considera ancora i fratelli Musulmani un’opzione politica, rifiutandosi di accettare l’esito delle rivolte popolari che hanno portato alla deposizione del governo Morsi nel 2013”.

Nonostante i Fratelli Musulmani siano stati dichiarati organizzazione terrorista in Russia, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi e Siria, Obama si ostina a non voler vedere la realtà. I legami tra i Fratelli Musulmani e Ansar Bait al-Maqdis risultano ormai evidenti (tanto che la stessa Gran Bretagna aveva ipotizzato l’apertura di un’inchiesta nei loro confronti in seguito a un attentato ai danni di turisti nel Sinai), così come è evidente il doppio linguaggio usato dall’organizzazione che in inglese condanna gli attentati e in arabo chiama al jihad.

Non è certo una sorpresa che l’amministrazione Obama sia vicina ai Fratelli Musulmani, altrimenti non si spigherebbe come avrebbe fatto Mohamed Elbiary a diventare un alto funzionario del United States Homeland Security Department, prima di essere costretto a dare le dimissioni a causa di alcuni suoi post in favore del Califfato, dei Fratelli Musulmani e contro i copti egiziani.

Mohamed Elbiary

Sotto l’amministrazione Obama, Elibiary ha anche fatto parte del DHS Countering Violent Extremism Working Group e del DHS Faith-Based Security and Communications Advisory Committee.

Altro elemento che vale la pena citare è Malik Obama, fratellastro del Presidente americano, membro della Islamic Dawa Organization (IDO), organizzazione con sede a Khartoum e legata al governo sudanese guidato da Omar al-Bashir, su cui spicca un mandato della Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Malik e Barrack Hussein Obama

AGGIORNAMENTO

Mentre alcuni membri della stessa delegazione sono stati segnalati in varie università americane tra cui la Berkley, in una foto l’ex ambasciatrice americana in Egitto, Anne Patterson, viene immortalata mentre fa il gesto delle quattro dita di Rabaa, legato ai Fratelli Musulmani.

Anne Patterson mentre fa il segno di Rabaa

La Patterson nell’estate del 2013 fu pesantemente contestata dal popolo egiziano, sceso nelle piazze contro il regime islamista e costretta a lasciare in gran fretta il Cairo, per aver appoggiato fino all’ultimo i Fratelli Musulmani

http://freebeacon.com/national-security/muslim-brotherhood-leaders-hosted-at-state-department/