Una banda di criminali che inneggiano all’ISIS è stata individuata nella città di Lazarat, nell’Albania meridionale, conosciuta anche per essere uno dei più grossi centri balcanici per la coltivazione e lo smercio della marijuana.
Lo scorso marzo cinque elementi legati alla criminalità locale sono stati identificati dalla polizia albanese e accusati di produzione e detenzione illegale di armi, si tratta di:
Arbion Adil Aliko, 28.12.1995 (con accusa aggiuntiva di produzione e vendita di sostanze stupefacenti)
Aliko Adil Alban, 25.11.1997 (con accuse aggiuntive di distruzione di proprietà e organizzazione raduni illegali)
Viktor Jameel Aliko, 14.09.1990
Irakli Thimjo Ceka, 30.07.1995
Kastriot Bervin Basho, 24.12.1993
Tra le armi ritrovate, due fucili ak-47 con diversi caricatori e proiettili, un lanciagranate con munizioni, due pugnali-baionetta da guerra.
Il sito albanese Shekulli.com.al ha inoltre reso noto che i cinque sono sospettati di attacchi armati contro la polizia e attentati con l’utilizzo di esplosivo TNT.
Arbion Adil Aliko aveva inoltre ripetutamente pubblicato sul proprio profilo Facebook immagini e post in favore dell’ISIS:
Arbion aveva inoltre mostrato il proprio sostegno all’imam radicale kosovaro Shefqet Krasniqi, arrestato in più occasioni e recentemente comparso in una lista di veterani dell’UCK.
Anche Adil Alban Aliko aveva fatto lo stesso:
Curiosamente però Arbion risulta tutt’ora in libertà e continua a postare sul proprio profilo Facebook post a favore del gruppo terrorista ISIS. E’ giusto quindi chiedersi per quale motivo questo personaggio non sia stato arrestato, considerate le gravi accuse nei suoi confronti, come dimostrano i post del 9 marzo e del 13 giugno 2015.
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