Terremoto sugli estremisti tra Italia e Bosnia

Nel mese di settembre 2014 il radicalismo islamico salafita ha subito un duro colpo tra Italia e Bosnia.

Tutto è iniziato tra il 2011 e il 2014 con le ripetute visite in Italia, in alcuni centri islamici a Pordenone, Cremona e Siena di imam radicali balcanici quali il ben noto Bilal Bosnic e Idriz Bilibani.

Alcune delle loro visite erano state documentate con filmati pubblicati su YouTube, come il seguente girato presso il centro islamico “Rastelica” a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena.

Bosnic e Bilibani a Siena

Bilal Bosnic aveva recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della sera di Bergamo nel quale si dichiarava a favore dell’Isis e del Califfato.

Nel giugno 2013 la visita di Bosnic a Pordenone era stata pubblicizzata nella pagina Facebook di un elemento residente in nord-Italia.

Potrebbe essere stata proprio in quest’occasione che Bosnic è entrato in contatto con Ismar Mesinovic, il bosniaco residente a Longarone, in provincia di Belluno e morto in Siria nel gennaio 2013 mentre combatteva a fianco dei jihadisti.

ismar Mesinovic

E’ stato lo stesso Bosnic, nell’intervista precedentemente citata, ad aver confermato di aver conosciuto Mesinovic e di condividere la sua scelta di combattere per il jihad.

Un altro balcanico, il macedone Munifer Karamaleski, risulta essere partito per la Siria nello stesso periodo di Mesinovic (tra novembre e dicembre 2013) e non si è più saputo nulla. C’è chi sostiene che sia morto ma, a differenza di Mesinovic, non esistono documentazioni fotografiche che possano testimoniarlo.

Un altro elemento interessante è la chiusura del sito internet Islamsko Dzemat Bergamo (Studio Islam) e la corrispettiva pagina Facebook.

Il gruppo aveva postato diversi filmati di Bilal Bosnic nella versione vecchia del sito e delle foto in quella nuova, rimasta online soltanto pochi giorni prima di essere messa offline, quasi in concomitanza con gli arresti in Bosnia di Bosnic e i suoi seguaci.

Lo scorso 3 settembre intanto Bilal Bosnic e quindici suoi seguaci sono stati arrestati dalle autorità bosniache. I nomi degli arrestati sono:

Adem Karamuja (31), Emin Hodžić (22), Hamdo Fojnica (47), Muhamed Džeraković (34), Mirza Kapić (34), Safet Brkić (28), Ibro Delić (43), Elvir Hamza Muratović (35), Sead Huseinović (40), Eduard Durguti (30), Enes Mešić (27), Senad Huskić (35), Fikret Zukić (54), Avdulah Hasanović (23), Husein Bosnić e Jasmin Jašarević (27).

In Italia le indagini sono ancora in corso; gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la rete che reclutava jihadisti balcanici da mandare in Siria a combattere con i jihadisti dell’Isis e di Jabhat al-Nusra.

L’arresto di Bilal Bosnic

Hamza Muratovic

Hamza Muratovic e Bilal Bosnic davanti alla bandiera dell’Isis in Bosnia