
Sami Essid Ben Khemais vicino al capo di Ansar al-Sharia, Abu Iyad (alla sua sinistra), davanti a una bandiera dell’Isis
Cinque estremisti islamici sono stati condannati in primo grado dal Tribunale di Bari per associazione per delinquere finalizzata al terrorismo internazionale e istigazione all’odio razziale mentre un sesto è latitante.
I cinque erano stati arrestati nell’aprile del 2013 e la condanna è arrivata con rito abbreviato dal gup barese Antonio Diella lo scorso settembre. La condanna maggiore (cinque anni e due mesi) è scattata per il presunto capo, Hosni Hachemi Ben Hassem, alias “Abu Haronne”, imam del centro islamico Ennour di Andria. Tre anni e quattro mesi di reclusione sono stati inflitti agli altri componenti: Faez Elkhaldey detto Mohsen (palestinese di 50 anni), Ifauoi Nour detto Moungi (tunisino di 35 anni), Khairredine Romdhane Ben Chedli (tunisino di 33 anni), Chamari Hamdi (24enne nato in Sicilia). I membri della cellula sono accusati di aver cooperato nell’attività di proselitismo, di finanziamento, di procacciamento di documenti falsi, tenevano i contatti con altri membri dell’organizzazione, disponibili al trasferimento in zone di guerra per compiervi attività di terrorismo. Il sesto componente, il 35enne marocchino Azam Nabil, è sfuggito alla cattura e verrà processato dalla Corte di Assise di Bari in un processo che si aprirà nell’aprile 2015.
Secondo l’accusa, gli imputati studiavano le tecniche per costruire ordigni ed esplosivi, si addestravano sull’Etna, in Sicilia, ridevano delle chiese distrutte in Abruzzo dal terremoto, parlavano di odio, di sacrificio, di morte.
Dalle indagini sono emersi anche i rapporti dell’Imam con personaggi di rilievo del terrorismo internazionale di matrice confessionale quali Essid Sami Ben Khemais, Ben Yahia Mouldi Ber Rachid e Ben Alì Mohamed, già condannati in via definitiva per reati di terrorismo.
Essid Sami Ben Khemais è oggi figura di spicco del gruppo terrorista tunisino Ansar al-Sharia ed è stato fotografato accanto al capo, Abu Iyad.
Alcuni ulteriori elementi di interesse: il palestinese Faez Elkhaldey era già stato fermato dai carabinieri nel maggio 2009 con l’accusa di non aver rispettato l’ordinanza di espulsione dal territorio nazionale, emessa nei suoi confronti nel novembre del 2006 dal questore di Caltanissetta. Dopo i dovuti riscontri e le formalità di rito, il cittadino straniero era stato accompagnato presso la casa circondariale di Caltagirone, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Hamdi Chamari, nato a Castelvetrano, cittadino italiano di origine tunisina, ex imam della moschea di Campobello di Mazara, era invece stato arrestato mentre rientrava in Sicilia dalla Tunisia in nave con false generalità. Al suo arrivo a Palermo, durante i controlli, aveva mostrato segni di nervosismo che avevano indotto gli uomini della Polizia ad effettuare un controllo più accurato anche tramite le impronte digitali.
Khairredine Romdhane Ben Chedli era stato arrestato presso il Centro Culturale Islamico di viale Jenner a Milano; luogo già noto per precedenti indagini e arresti in ambito terrorismo islamico, tra cui quello dell’ex imam egiziano Abu Imad, espulso dall’Italia nel 2013 dopo aver scontato 3 anni e 8 mesi di reclusione per associazione a delinquere con finalità di terrorismo.
http://questure.poliziadistato.it/Palermo/articolo-6-370-55125-1.htm
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/bat/terrorismo-islamico-5-condanne-a-bari-no754497
маловаты тюремные сроки …. лет по 20 бы дать … а так отсидят выйдут и опять за свое возьмутся 🙄
Ух ты. Я припоминаю что то о совместном проекте с итальянцами, это наверное из этого.)
Дать им не меньше чем сердюкову,что бы знали и боялись