Mercoledì 5 novembre un terrorista islamico è piombato con l’auto contro un gruppo di pedoni a Gerusalemme, nei pressi di Shimon Hatzadik, uccidendo una persona e ferendone 14.
L’attentatore, identificato come Ibrahim al-Aqari, è stato successivamente ucciso dalla polizia dopo un breve e inutile tentativo di fuga.
Lo scorso 22 ottobre un altro attentato, sempre a Gerusalemme e sempre con la stessa modalità, aveva causato la morte di una bambina di 3 mesi e il ferimento di altre 7 persone. Anche in quel caso l’attentatore, Abed Abdelrahman Shaludeh, si era schiantato con l’auto contro i pedoni. A fine agosto un altro terrorista si era lanciato con un trattore contro un autobus di linea, uccidendo un ragazzo di 29 anni.
Il 20 ottobre nei pressi di Montreal, Canada, il venticinquenne convertito all’Islam, Martin “Ahmad” Rouleau, aveva investito con l’auto due militari nei pressi di una base. Una delle due vittime, Patrice Vincent, è successivamente morto.
Ci troviamo dunque davanti a una nuova strategia del terrore? No, piuttosto davanti a un disperato colpo di coda da parte dei jihadisti, ma che comporta comunque alcune problematiche.
L’utilizzo di un autoveicolo come arma per colpire potenziali bersagli, ripetutamente e finchè il mezzo non è più in grado di muoversi o fino a quando il suo conduttore non viene neutralizzato. Una nuova tipologia di attacco che seppur di minore intensità rispetto a un ordigno esplosivo o all’utilizzo di armi da fuoco, può comunque generare seri danni, oltre a un forte senso di insicurezza da parte della popolazione. Un missile vero e proprio scagliato a tutta velocità contro gruppi di civili inermi alle fermate degli autobus, nelle piazze, nelle strade.
Se da una parte questo tipo di attacco può essere considerato sintomo di evidenti e notevoli difficoltà da parte dei terroristi nel mettere in atto attentati con strumenti più seri e letali, dall’altro preoccupa per la sua pericolosità, imprevedibilità e per la difficile prevenzione, visto che praticamente chiunque può avere accesso a un’auto e decidere di schiantarsi contro il primo gruppo di persone ritenuto utile bersaglio.
Non servono armi o sostanze esplosive di alcun tipo, non serve alcun tipo di addestramento e nemmeno legami con organizzazioni terroriste. Qualsiasi soggetto in preda a delirio omicida, magari radicalizzatosi su internet su uno dei veri siti o forum jihadisti, può svegliarsi una mattina e decidere di colpire con tale modalità.
Sarà dunque fondamentale studiare nuove misure preventive per scongiurare un incremento di attentati con tali modalità.
коммент.
да что эти черти к Израилю то пристали! проклятые смертники!
Непонятно, почему автор называет данный метод новым, ведь автотранспорт всегда использовался джихадистами.
Потому что в Европе у нас не было таких случаев. Это не новый в Израиле, но это для нас.