In un recente filmato, l’”emiro del Daghestan” Abu Mukhammad, capo del settore Shamilkalin nella zona di Makhachkala, ha annunciato la sua bayat (giuramento di fede) nei confronti dello Stato Islamico (Isis), seguendo le orme di Suleiman Zailanabidov, “emiro di Aukh”, attivo con la sua banda nella zona di Khasavyurt, che lo scorso mese aveva fatto altrettanto, documentando il tutto con un video postato su YouTube il 21 novembre. Abu Mukhammad ha inoltre intimato gli altri membri delle bande jihadiste del Caucaso a seguire le sue orme.
Conseguentemente i due capibanda daghestani non farebbero più riferimento all’attuale leader dell’Emirato del Caucaso, Ali Abu-Mukhammad Kebekov (succeduto a Dokku Umarov in seguito alla sua morte nel settembre 2013), ma ad Abu Bakr al-Baghdadi, autoproclamato “califfo” dello Stato Islamico.
https://www.youtube.com/watch?v=9eF5djjn6oo
Un problema di non poco conto che riporta ancora una volta in primo piano il contrasto all’interno del jihadismo caucasico. Le questioni principali sono due:
1- Lealismo. I jihadisti dell’Emirato del Caucaso legati allo Stato Islamico che combattono in Siria devono prestare giuramento ad al-Baghdadi o ad Ali Abu-Mukhammad? Al di là dell’aspetto prettamente lealista c’è anche un discorso strategico, visto che lo scorso luglio il capo dell’Emirato del Caucaso si era teoricamente e indirettamente dissociato dalle modalità operative dello Stato Islamico per quanto riguarda gli attacchi ai civili e gli attentati suicidi. In pratica però i fatti sono ben diversi visto che le bande presenti in Daghestan hanno continuato a prendere di mira anche civili.
2- Emirato in Caucaso o Califfato? Un altro sostanziale problema. I jihadisti dell’Isis di origine caucasica e provenienti dall’Emirato per quale motivo si trovano in Siria a combattere? Il loro obiettivo resta comunque quello di instaurare un Emirato etno-nazionale in Caucaso o un Califfato globale che paradossalmente annullerebbe un tale concetto per imporre un’entità islamista radicale che non riconosce appartenenze etniche o nazionali?
Frizioni e scontri di matrice ideologico-lealisti interni alle fazioni jihadiste del Caucaso presenti in Siria erano già stati segnalati da tempo e questi ultimi fatti non fanno altro che incrementare le diatribe e la confusione, con un conseguente indebolimento di questi gruppi.
L’Emirato del Caucaso negli ultimi due anni ha inoltre subito colpi durissimi da parte delle forze di sicurezza russe, come l’uccisione lo scorso 12 dicembre di Murad Zalitinov «Abu Takhir», capo della banda “Kadar” dell’Emirato del Caucaso. Lo Stato Islamico dal canto suo sta subendo gravi perdite sia sul fronte siriano che su quello iracheno, bisognerà dunque vedere quali sviluppi ci saranno sul fronte dell’estremismo islamico caucasico.
http://kavkazpress.ru/archives/69173
http://kavkazpress.ru/archives/68528
что за хрен
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