Danimarca paradiso del jihadista di ritorno e dell’ «amante degli animali»

La Danimarca è ormai diventata il paradiso del jihadista! Ebbene si, perché la città portuale di Aarhus ha deciso di mettere a punto un nuovo approccio e dunque non accoglie soltanto a braccia aperte tutti quei musulmani che hanno lasciato il paese scandinavo e si sono recati in Siria a combattere con i vari gruppi estremisti, ma trova loro un lavoro e paga anche gli studi. Se poi qualche estremista dovesse anche aver problemi psicologici a causa delle orrende scene che potrebbe aver visto in guerra, c’è pure lo psicoterapeuta gratuito.
Secondo le istituzioni danesi infatti i jihadisti di ritorno andrebbero trattati come soggetti da rieducare; rinchiuderli in carcere sarebbe sbagliato e discriminatorio tanto quanto il reclutamento dell’Isis.
Alcuni “progressisti paladini dei diritti umani a senso unico” auspicano che l’agghiacciante esperimento di Aahrus possa diventare un esempio modello anche per altri paesi europei. Sicuramente i cittadini dell’EU saranno felici di accogliere a braccia aperte le centinaia di jihadisti partiti per combattere assieme ai vari gruppi terroristi.
E’ evidente che l’approccio danese sta funzionando bene, basta infatti ascoltare l’intervista a “Taha”, finto nome di un jihadista di ritorno che continua a sognare il Califfato e che, pur condannando le decapitazioni, definisce “giuste” le esecuzioni sommarie di soldati siriani e iracheni.
Agghiaccianti le dichiarazioni del sindaco di Aahrus, Jacob Bundsgaard:
“Sono giovani ragazzi che si sono rivolti alla religione in un momento difficile della loro vita e si trovano ad affrontare dubbi esistenziali sul cosa credere e sull’andare a combattere…..Non possiamo emanare leggi che cambiano il loro modo di pensare e di sentirsi. Quello che possiamo fare è mostrare loro che siamo sinceri per quanto riguarda integrazione e dialogo”.
Grande vittoria anche per quanto riguarda la de-radicalizzazione dei luoghi di culto. Il comune di Aahrus avrebbe infatti ottenuto la denuncia delle decapitazioni da parte dei leader della moschea di Grimhojvej, nota per essere sospettata di reclutamento e infiltrazioni terroriste. La moschea continua però ad appoggiare il califfato e a condannare le operazioni militari contro l’Isis. Insomma, una barzelletta dagli aspetti tragici e comici? No, purtroppo è la triste realtà a cui sono sottoposti i cittadini danesi.
In realtà la cosa non sorprende visto che la Danimarca ha precedenti per quanto riguarda i rapporti con l’estremismo; basta pensare alla presenza nel paese di Isa Munaev, ex comandante ceceno della Repubblica di Ichkeria, autore di numerosi attentati nei confronti dell’esercito russo in Cecenia e in esilio in Danimarca dal 2004, dove ha messo in piedi un movimento per la “Libertà nel Caucaso”.
Munaev ha recentemente dichiarato di essere arrivato nel Donbass assieme a un battaglione di ceceni per unirsi agli estremisti ucraini; secondo Munaev i ceceni sono in debito con gli ucraini che all’epoca della guerra di Cecenia appoggiarono e supportarono le fazioni terroriste di Dudayev. Una comune causa contro la Repubblica Federale Russa.
Strano paese la Danimarca, luogo in cui sono legalmente ammessi i rapporti sessuali tra esseri umani e animali e dove esistono veri e propri bordelli con animali. Il Governo danese ha però iniziato a ponderare la possibilità di bandire tale pratica nel 2015 visto che rischia di danneggiare la reputazione del paese.
Curioso che recentemente sul web sono state pubblicate delle riprese aeree fatte da droni americani dove si vedono presunti jihadisti in Siria mentre fanno sesso con alcuni animali, insomma, tutto si spiega.

Fonti:

http://www.washingtonpost.com/world/europe/denmark-tries-a-soft-handed-approach-to-returned-islamist-fighters/2014/10/19/3516e8f3-515e-4adc-a2cb-c0261dd7dd4a_story.html

http://www.independent.co.uk/news/weird-news/denmark-moves-to-ban-bestiality-controversial-right-to-have-sex-with-animals-will-be-outlawed-9790829.html